Questione di fortuna, Lalalala

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bizzuvonpp
view post Posted on 29/1/2009, 17:11




Titolo: "Questione di fortuna";
Autore: bizzuvonpp;
Genere: funny;
Trama:
Cap: [1 - 2] ; [3] ; [4] ; [5 - 6] ; [7] ; [8] ; [9] ; [10] ; [11]






Allora allora...
Della distribuzione di pomodori se ne occuperà la mia amica Roberta, per gli altri ortaggi da buttarmi addosso, rivolgersi alla "Bancarella di Dino".
Spero di non provocarvi effetti collaterali postando questa ff (la prima) che ho scritto durante l'estte 2008 (la scorsa per farla breve XD).
Grazie in anticipo.
Bizzu.



QUESTIONE DI FORTUNA.


Capitolo 1


Sì!… CERTO!… Beh... Forse… Ok, no. Non l’avrei fatto nemmeno se ne avessi avuto la possibilità! Sono una codarda, una mocciosa che si preoccupa solo di comprare vestiti nuovi ogni settimana e che non avrà mai il fegato di salvare nessuno… Nemmeno una mosca! Infatti è così: nemmeno una mosca! Io non le sopporto le mosche, le odio... E odiare qualcuno, significa volerlo vedere morto… E come si fa a salvare la vita di un essere vivente che vorresti vedere morto??? Bah… Ecco, sono tornata alla questione principale: sono una codarda! T.T Uffa… Riesco solo a preoccuparmi di come dimagrire le gambe grassottelle che mi ritrovo, e, purtroppo, senza alcun risultato… Quella sera sono rimasta shockata, e non ho potuto fare niente per quel povero ragazzo… Povero poi, non penso proprio… Chissà cosa avrà fatto per meritare tutto quello! Ma adesso vi spiego dall’inizio…


Era stata una giornata molto pesante e deprimente, potevo sentire il calore “lanciarsi di peso” sulla mia pelle. Era sabato mattina, ma non un sabato mattina qualunque, no, non quel sabato mattina. Non solo perché mamma era rimasta a casa e non mi aveva lasciata da sola a lavare casa (cosa che facevo da poche settimane, e, per chiarirci, solo per i soldi che mi fruttava), anche perché quel giorno ero completamente immersa nei miei pensieri e mi sentivo- letteralmente- una sacco di patate buttato su una stradina sperduta in un altrettanto paesino sperduto. Nell’aria quel sabato c’era un certo non so che… Tipo… Tipo niente, se si chiama non so che, ci sarà un motivo, o mi sbaglio???
Vabbè andiamo al punto: quel giorno non ero tranquilla. La mia mente era irrequieta, mentre il mio corpo era stanco e pesante, come se la forza di gravità avesse deciso all’improvviso di aumentare. Forse per un calo di pressione, o forse più semplicemente per il sonno, ogni volta che mi alzavo dal salotto o dal letto, sentivo tutte le mie energie andarsene e abbandonarmi in un mondo buio e desolato.
Pochi giorni prima ero andata dalla mia dottoressa, insieme a due mie amiche, Serena e Roberta, per consegnarle i risultati degli esami del sangue, che avevo fatto perché in quel periodo non ero al massimo della salute fisica e, a dirla tutta, nemmeno mentale. Dopo avermi fissata per circa cinque minuti con aria "pensierosa", la dottoressa mi chiese il numero di cellulare di mio padre, dicendo che anche se mio padre glielo aveva già dato, lei aveva dimenticato di appuntarlo sul computer. Certo, il fatto che lei volesse il numero di cellulare di mio padre non era molto rassicurante, ma non avrei mai pensato che cosa sarebbe successo nei mesi successivi. E come avrei potuto? La grande abilità dell’ immaginazione non rientra nelle mie doti. Uscite dallo studio medico, io, Roberta e Serena, pensammo notte e giorno alle parole della dottoressa:
-Azzurra… hai ancora l’ anemia…- Fece una grande pausa -Come mai? Vabbè non ti preoccupare, basta che continui la cura, sei ancora in tempo.-
…Ma… in tempo per cosa? Non ebbi il coraggio di chiederglielo… Non capii quella frase, ma riferii tutto ai miei genitori che mi guardavano con aria preoccupata.
Tornando a quel sabato mattina, erano appena passate le undici, quando mia madre ricevette una telefonata sul cellulare e contemporaneamente squillò il telefono di casa. Mi precipitai a rispondere al telefono di casa, e quindi non potei ascoltare la conversazione di mia madre. Non che la cosa mi interessasse, ma se avessi saputo ciò che sarebbe accaduto dopo quella telefonata, sono sicura che avrei, addirittura, staccato il telefono di casa per sentirla. Risposi al telefono di casa quasi incerta, perché concentrata sulla strana conversazione telefonica di mamma, e poi riconobbi la voce di Serena:
-pronto? Azzu, ci sei?? Oi?-
Dopo poco mi destai dalle mie fantasie e tornai in me:
-scusa Sere, stavo pensando ad altro…-
Fui interrotta da un:
-quando mai, in questo periodo sei proprio diversa-
Infatti. Ormai se ne erano accorte anche le mie amiche… e come non avrebbero potuto? Erano mie amiche, no??? Le amiche, quelle vere, sono come delle sorelle, e capiscono immediatamente se qualcosa non va. Dopo un breve silenzio Serena riprese:
-Allora, stasera che cosa si fa?-
-Boh, non ne ho idea, però non ho proprio voglia di uscire…-
Eh si, il mio stato d’animo non era un gran che, e forse stava contagiando anche la mia amica che rispose:
-Ah-
Me ne accorsi e cercai di rimediare:
-Perché, tu siii?-
Esclamai con una finta voce allegra e sorpresa.
-Eh sì, non ci crederai, visto che di solito ti faccio compagnia il sabato sera perché mi scoccio ad uscire, ma è da tanto che non usciamo! Comunqueee, lo sai che ho una “news” sui TH???-
Ecco, ci mancavano solo loro: il mio tormento ormai da quasi un anno… I Tokio Hotel erano la band rivelazione dell’anno che proveniva dalla Germania ed era formata da quattro bei ragazzi: il più grande e muscoloso, il bassista, Georg Listing; poi quello tenero e sensibile, il batterista Gustav Schaefer; il più simpatico e meno innocente, il chitarrista Tom Kaulitz; ed infine, ma non per importanza, il cantante estroverso e originale del gruppo, Bill Kaulitz, il gemello di Tom. Il gruppo, molto affiatato e di gran talento, non era nato “a tavolino”, come molti potevano pensare, infatti a parte i gemelli, che essendo fratelli, -ovviamente- si conoscevano già, i quattro ragazzi si erano conosciuti durante un’esibizione in un locale di Magdeburgo,e avevano stretto subito una sincera amicizia. Le loro età andavano dai 19 ai 21 anni, e a dir la verità, questo non era affatto un problema per le numerose adolescenti che li seguivano e li sognavano ogni notte.
-Wow! Davvero? Dai, dimmi tutto!-
-Ecco, non so esattamente con quali parole dirtelo…-
-Okay, allora la cosa è seria: tu senza parole?!? Che c’è, qualcuno di loro si è fidanzato?? O si trasferiscono in America?? O addirittura stanno per morire???? Dai, non mi fare stare sulle spine! Ormai mi sono seduta, e non credo di poter cadere dal letto ascoltando questa notizia bomba, quindi…-
Eh sì, più i secondi passavano, più cresceva l’agitazione dentro me, perché si sa che quando si tratta dei Tokio Hotel, la parola agitazione è la parola perfetta per descrivere il momento!
-A-llo-ra, te lo di-co con moo-lta ca-a-lma… FARANNOUNCONCERTOAROMAETUVERRAICONME,CONOSENZAPERMESSODEITUOIGENITORI!!!-
Alla faccia della calma! Serena fu un uragano nel dire quelle parole! Quelle stesse parole che mi fecero girare immediatamente la testa, e che pesarono come un macigno. Sapevo che nemmeno un miracolo avrebbe fatto accettare ai miei genitori di mandarmi ad un concerto dei “Toko Ostello” , come li chiamava mia madre. E la cosa che più mi sbalordiva era che Serena era convinta che io sarei andata al concerto, anche a costo di scappare di casa! Lei sapeva perfettamente che se fossi scappata di casa poi non ci sarei più potuta entrare! O se ci fossi entrata, non ne sarei uscita viva. Glielo avevo già spiegato un miliardo di volte, anche la sera dell’ultimo loro concerto a Roma, che non sarei potuta andare a nessun concerto. Ormai quella parola era diventata un tabù con i miei genitori. Come se ci fossero argomenti da trattare con loro poi... Il mio rapporto con i miei era stato accettabile fino ai 9 anni, se non erro, ma dalla quinta elementare in poi iniziai ad avere problemi con loro e con la loro visione del mondo…
-Non puoi uscire da sola!-
Continuarono a ripetere fino all’inverno della terza media, quando finalmente capirono che non potevo restare bloccata in quella prigione che loro osavano definire “casa”, che al contrario per me era un bunker, o meglio un labirinto senza uscita, che nemmeno il fantasma di Icaro (il famoso architetto greco) mi avrebbe potuto aiutare a evadere. Ma dopo aver ottenuto- con tanta fatica ed occhioni dolci- il permesso di uscire, sentii molto più spesso di prima il rimbombare della parola che odio di più al mondo: N-O! Qualsiasi cosa chiedessi, da una giornata tra amiche al mare, ad un concerto, loro non si stancavano mai di ripetere e ripetere fino al vomito quella parola. Quella parola che io, odio ammetterlo e ricordarlo, ripetei a Serena dopo un lunghissimo silenzio:
-No.-


Fatemi sapere se avete avuto problemi di stomaco dopo aver letto il capitolo!
Comunque il titolo originale è "questione di popò" XD.
Bizzu.

Edited by bizzuvonpp - 15/4/2009, 16:42
 
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=Reira=
view post Posted on 29/1/2009, 17:35




A io i pomodori li prendo..ma me li mangio!!
allora sei molto brava davvero!!
Ti consiglio slo uan cosa.
Quando ce la battuta del cambio di personagggio vai a capo.
Lo dico xk persone cecate come me non vedono le povere " e quinid non veod il cambio el personaggio!!
ihih comunque molto bella davvero se proprio brava!!!
e di a Robera che ha person il lavoro.
I pomodori non te li tira nessuno
*me ti protegge*
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 29/1/2009, 17:38




*bizzu si commuove e ti abbraccia*
Grazie dei complmenti! e soprattutto grazie del consiglio! :D
kissuoli =*
 
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=Reira=
view post Posted on 29/1/2009, 17:38




Pregu!
non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo!!!
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 29/1/2009, 17:47




^-^ sisi ma prima del secondo capitolo aspetto un po' di commentuzzi.
XD
 
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=Reira=
view post Posted on 29/1/2009, 17:48




oki oki aspetterò,,,,





























non resisto più postaaaaaaaaaaa
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 29/1/2009, 17:53




uahahahahahah
*caduta dalla sedia*
mi fai morire XD
 
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=Reira=
view post Posted on 29/1/2009, 17:59




hihiihhiihhihi!!!XD!!!
 
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-->Mel<--
view post Posted on 30/1/2009, 22:17




su posta.!!!
 
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**shannon**
view post Posted on 31/1/2009, 11:19




bizzu!! ma che bella!!!! si si mi piace proprio altro che pomodori marci...

CITAZIONE
-Azzurra... hai ancora l’ anemia...- Fece una grande pausa -Come mai? Vabbè non ti preoccupare, basta che continui la cura, sei ancora in tempo.-
...Ma...in tempo per cosa? Non ebbi il coraggio di chiederglielo... Non capii quella frase, ma riferii tutto ai miei genitori che mi guardavano con aria preoccupata.

oddio ma così mi fai morire di spavento.... me preoccupatissima...

CITAZIONE
non sarei potuta andare a nessun concerto. Ormai quella parola era diventata un tabù con i miei genitori.

ehh...come ti capisco cara...

posta presto ti pregooo!!!!!!
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 31/1/2009, 13:50




wooow ragazze glazie dei commenti! ^_______^
ok allora posto tra pochissimissimo...
5 minuti.
vi adoro =)
 
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»Freak.Out.Girl
view post Posted on 31/1/2009, 13:59




postaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 31/1/2009, 14:02




Capitolo 2

-Cosa? Come no?-
-No!-
-Ma Azzu, questo è tutto ciò che sogni da… Da…-
-Un anno-
-Ecco, in pratica da dodici mesi… E tieni pure il conto!?!- Che domande, era scontato che tenessi il conto dei giorni della mia rovina!
-Vedi!- Urlò all’improvviso, calcando il suono della parola. -Dai devi per forza venire al concerto! Prima di tutto sarà un’ occasione per il nostro gruppo di cambiare aria…-
-Il nostro gruppo?-
-Sì, naturalmente verranno anche le Pink-
-Ah-
-Eh si! E per le Pink, intendo tutte-
-Ma…-
-Niente ma, conosci le mie doti persuasive,-
-Si- Ammisi sorridendo. Era vero, sin da piccola Serena era stata capace di sviluppare la “dote della persuasione” come diceva lei. Era realmente in grado di convincere chiunque a fare qualsiasi cosa. Come dimenticarlo con lei che ci raccontava continuamente di come fosse entrata al concerto dei Blue qualche anno fa senza il biglietto? In quella occasione approfittò della sua bravura e riuscì ad assistere al concerto… Ed in prima fila! Sorprendente. Serena era fatta così, fortunatamente. Una ragazza che otteneva sempre ciò che voleva e che era contemporaneamente semplice. Semplice, sorprendente, sempre disponibile, altruista e divertente. Ma anche molto sbadata. La sbadataggine era la sua unica pecca, che non era un difetto vero e proprio, più che altro era parte di lei. Serena non sarebbe stata Serena senza quella parte di sé. Ed io la adoravo proprio per questo.
-…Sarei capace di far venire al concerto anche un anti-th!- Si vantò
-E certo- Risposi, ironicamente questa volta. La stuzzicavo sempre quando iniziava a pavoneggiarsi.
-Quindi ti dicevo che farò venire tutte e sette al concerto- Disse ignorando il mio tono sarcastico e proseguendo convinta.
-Non proprio- Risposi io.
-Senti, non mi interrompere però! Allora ero arrivata al fatto che potremo assistere ad un’esibizione live del nostro gruppo preferito, ed infine (con un colpo di fortuna) li potremo conoscere! Lo sai che, se voglio, io posso farvi arrivare ovunque! Ok, adesso ho finito e puoi esprimere le tue poco interessanti opinioni. ^^- Mi diede il permesso di parlare (cosa poco usuale quando si parlava di lei).
-Serena, che cosa dovrei esprimere se ti ho già detto di no?-
-Guarda che non accetto un no! Ti ricordi che in estate ci è andata Toby? E ti ricorderai sicuramente quanto hai sofferto, non perché c’era andata lei, per carità, ma comunque sei stata male, e non voglio assolutamente che la cosa si ripeta!-
-Da dove è uscito quel per carità? Vabbè, tralasciando, hai proprio la testa dura, eh? Forse non lo sai, ma in questo periodo in casa non tira una buona aria, e poi c’eri anche tu quando papà mi ha riso in faccia, quando gli ho chiesto di accompagnarmi al concerto, o me lo sono immaginato?!?-
-Embè, qual è il problema?-
-Sere ma mi stai ascoltando? Sennò comprati “Amplifon, che migliora la vita!”-
-Ah-ah- Rispose sarcastica -Dai Azzu a parte che ci accompagna la mamma di Toby, la mamma più tranquilla e permissiva del mondo, e poi non ti vorrai mica perdere Lolly e Beba che “esultano” per i loro idoli???- Scoppiammo in una risata fragorosa, dato che Beba ed Lolly non impazzivano per i TH, che durò per circa due minuti… Eh sì, avevo proprio bisogno delle mie amiche e del concerto in quel periodo…
*Ma mamma e papà??? Come li convinco? Ecco la domanda da un milione di dollari. Dollari anche se stiamo in Italia. Ma a che cosa sto pensando? Mah…*
-Azzu… dai che ti frega, scappi!- Esclamò con fare molto superficiale.
-Sì, certo, e poi incontrerò Bill al concerto, che mi rivelerà il suo incommensurabile amore, mi chiederà di sposarlo e poi scapperemo a Las Vegas per sposarci rapidamente, prima di partire per la nostra fantastica luna di miele! Ma che sciocca sono stata a non pensarci prima! Mi hai illuminata!- Non c’era nulla che le mie amiche ed io potessimo fare per rendere carne ed ossa i nostri sogni. Uffa…
-Uffaaa!- Esclamò Serena, sembrava potesse leggermi nel pensiero.
-Beh amo, io devo avvisare immediatamente le altre di preparare le valigie perché ho sette biglietti, quindi ti chiamo dopo, okay?- Disse.
-Vedi che non è mica in Giappone il concerto, che centrano le valigie? Non ne avrete mica bisogno…-
-Ma insomma Azzurra! Era per dire! E comunque prima di tutto impara a coniugare bene i verbi, si dice: “non ne avremo bisogno” e ritieniti fortunata: sei stata la prima a saperlo dopo Roberta, Fede e Simo U_U-
-Amore tu impara prima a contare: la quarta, sono la quarta =_=-
-Sei proprio puntigliosa quando sei depressa, eh? E poi lo sai che odio la matematica e derivati… E suvvia, prima o quarta non cambia molto!-
-No, infatti, cambia solo il senso della frase.-
-Macché. Comunque, amore ci sentiamo dopo, ciao! Ti amo di bene!-
-Si, anche io- Risposi pensando ad altro.



E così, grazie a quella telefonata, stetti peggio di prima.
*Cavolo proprio oggi mi doveva dare la notizia del concerto Serena? Ma poi perché me la prendo con lei? E’ solo colpa dei miei genitori. E gliela farò pagare… Nel mondo dei sogni, ma gliela farò pagare! …Se ne pentiranno! ……………. Sono proprio ridicola... Non penso che un bel giorno capiranno di aver rovinato la mia intera adolescenza, pentendosene. Li conosco fin troppo bene.*
Mi sdraiai sul letto e dopo pochi minuti, verso le tre e un quarto, mi addormentai, e partii per il mio caro mondo dei sogni, quel luogo in cui tutto accadeva per mia volontà! Eh sì, lo adorerò per sempre quel mondo!
 
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**shannon**
view post Posted on 31/1/2009, 14:10




bello bello bello!!! complimenti xDDDDDDDDDD

ma tanto lo so che alla fine la bizzu ci andrà al concerto...hihihi xDDD
 
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bizzuvonpp
view post Posted on 31/1/2009, 14:16




CITAZIONE
ma tanto lo so che alla fine la bizzu ci andrà al concerto...hihihi xDDD

<_< beh, non si può dire che la trama sia originale XDD

grazie mille del commento. =)
 
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207 replies since 29/1/2009, 17:11   1766 views
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